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I CINQUE di Vladimir Žabotinskij

Giovedì alle 18 verrà presentato il libro di Vladimir Žabotinskij "I cinque", pubblicato da Campanotto editore. Ne parleranno Margherita De Michiel, docente di russo della Scuola interpreti e traduttori di Trieste, Marina Sbrizzai, traduttrice e curatrice del libro, e Mila Nortman, lettrice di russo della Scuola interpreti e traduttori di Trieste e co-curatrice del libro.

Il libro È un’epoca spensierata l’inizio del XX secolo, in una città, Odessa, nota in tutta la Russia per l’allegria e il senso dell’umorismo della sua popolazione multietnica, quasi un simbolo della possibile integrazione tra culture e nazionalità diverse. I cinque del titolo, Marusja, Sereža, Lika, Marko e Torik Milgrom, figli di un’agiata famiglia ebrea, vengono descritti accuratamente e immersi nell’ambiente che li circonda in un ritratto idilliaco che rivela il profondo amore di Vladimir Žabotinskij per la sua gente e la sua terra. In Europa però si prepara la tragedia della Prima Guerra Mondiale e in Russia si accendono i fuochi che porteranno alla Rivoluzione d’Ottobre. C’è una linea che divide il romanzo, un prima e un dopo: una narrazione ricca di colore e umorismo, che tra gli altri luoghi porta il lettore fin dentro il Parlamento italiano a Roma, lascia il posto al susseguirsi di eventi drammatici che cambieranno per sempre le vite e i destini dei personaggi. Ognuno dei cinque figli della famiglia Milgrom è anche portatore di un diverso atteggiamento nei confronti della russificazione degli ebrei. "I cinque", composto e pubblicato per la prima volta a puntate a Parigi sul periodico Rassvet tra il 1933 e il 1934, descrive con nostalgica dolcezza un’epoca ricca di promesse in campo sociale, artistico e politico, constatandone il disfacimento. Come dice lo stesso autore nei suoi versi: "Sono figlio del mio tempo, ne capisco il bene e il male, ne conosco splendore e pochezza: sono suo figlio, di esso amo tutte le macchie, tutto il suo veleno".

L’autore Vladimir (Ze’ev) Žabotinskij (17 ottobre 1880 – 4 agosto 1940) fu leader del movimento del "revisionismo sionista", scrittore, oratore, soldato e fondatore dell’Organizzazione per l’autodifesa ebraica ad Odessa. Durante la prima guerra mondiale contribuì alla creazione della Legione Ebraica dell’esercito britannico. Fu uno dei fondatori dell’Irgun, l’Organizzazione Nazionale Militare ebraica. Nato ad Odessa in una famiglia ebrea di estrazione media, già a sedici anni intraprese la carriera di giornalista; si recò a Berna prima e poi in Italia come corrispondente della stampa russa, scegliendo come pseudonimo il nome "Altalena". Durante il soggiorno in Italia frequentò la facoltà di giurisprudenza all’università La Sapienza di Roma.

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