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UN ANNO DI SCUOLA di Giani Stuparich

Mercoledì alle 18 verrà presentata la nuova edizione di "Un anno di scuola" di Giani Stuparich pubblicata da Quodlibet. Il curatore Giuseppe Sandrini (università di Verona) ne parlerà con Anna Storti (università di Trieste) e Silvia Contarini (università di Udine).

Il libro Trieste, 1909. Una ragazza ottiene, per la prima volta, l’accesso all’ottavo anno del ginnasio, passaggio obbligato per accedere agli studi universitari e conquistarsi un futuro di libertà e indipendenza. Sola femmina tra venti allievi maschi, catalizza inevitabilmente le attenzioni e le emozioni di tutti: ognuno, a suo modo, si innamorerà di lei, di quella figurina che vorrebbe essere nulla più che una compagna di studi e di scherzi spensierati, una voce nel coro concorde della classe. Edda Marty, la protagonista di Un anno di scuola, è l’incarnazione di un ideale femminile che soltanto la città di Svevo e di Saba poteva produrre: insieme fragile e forte, seria e irriverente, dolce e «temeraria», come la definisce Stuparich all’inizio. La storia del suo incontro con Antero, il compagno più riservato e sensibile, si sviluppa in un vortice drammatico che, tra amore e morte, accompagnerà la classe verso gli esami. Ritratto di un’epoca irripetibile della vita, il racconto (pubblicato per la prima volta nel 1929) è anche una struggente rivisitazione della Trieste di inizio secolo, di quella Vienna calata sull’Adriatico dalla quale sono uscite alcune delle pagine più autentiche della nostra letteratura.

L'autore Giani Stuparich (1891-1961) è stato l’ultimo rappresentante della grande stagione della letteratura triestina. Tra le sue opere più significative ci sono il diario "Guerra del ’15" (Quodlibet), dedicato all’esperienza sul Carso come volontario, l’autobiografia "Trieste nei miei ricordi", che è anche il ritratto di una città, e i "Ricordi istriani", brevi prose in cui rivivono le serene estati marine di inizio Novecento.

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