Mercoledì alle 18 Slavenka Drakulic sarà in libreria per presentare il suo libro "L'accusata", pubblicato da Keller. Ne parlerà con il giornalista Alessandro Mezzena Lona e con la traduttrice Estera Miočic.
Il libro Una giovane donna, di cui non conosciamo il nome, è sotto processo con l’accusa infamante di aver ucciso la madre. L’imputata però non si difende, non parla, ascolta, riflette e, soprattutto, ricorda. È così che il lettore, attraverso il suo lucido flusso di coscienza, viene man mano a conoscenza delle circostanze che l’hanno portata all’omicidio. Slavenka Drakulić ci accompagna nel cuore del rapporto madre-figlia, nei meccanismi di dipendenza, attaccamento e identificazione. E allo stesso tempo con la sua lingua vorticosa risucchia il lettore nel mondo della violenza famigliare e del suo rigoroso silenzio, lo pone di fronte alla paura del giudizio sociale e alla vergogna provata dalla vittima che ama il suo carnefice e preferisce ucciderlo piuttosto che denigrarlo. Un viaggio che sembra senza fine né speranza e che forse ha un’unica via d’uscita, quella che pagina dopo pagina la protagonista ci permette di comprendere.
L'autrice Slavenka Drakulić è nata a Rijeka nel 1949. Scrittrice, giornalista e saggista, i suoi libri sono stati tradotti e pubblicati in diverse lingue. In Italia è nota sin dagli anni novanta grazie alla pubblicazione di alcune sue opere sul mondo comunista e post-comunista come "Balkan Express" e "Caffè Europa", nonché di romanzi come "Pelle di marmo", "Il gusto di un uomo", "Come se io non ci fossi", "Il letto di Frida". Vive in Svezia e Croazia.