Venerdì alle 18 verrà presentata la nuova edizione di "Francesco Penco fotografo. Il Novecento di Trieste" di Comunicarte edizioni. Ne parleranno il curatore Claudio Ernè e i giornalisti Fabio Amodeo e Pierluigi Sabatti.
Il libro All’ombra di sei bandiere. Quella asburgica di Francesco Giuseppe e quella italiana con lo stemma dei Savoia. E poi quella del Reich di Hitler, seguita dal bianco rosso e blu con la stella della Jugoslavia di Tito, affiancata dall’Union Jack britannica e dalle stelle e strisce statunitensi. Francesco Penco ha fotografato Trieste e i triestini mentre sulla città sventolavano queste bandiere che sancivano il progressivo mutare delle condizioni politiche e statuali del nostro territorio.
Le sue prime immagini sono state realizzate nel 1902, quando raccontò con l’obiettivo della sua fotocamera a lastre la strage dei fuochisti del Lloyd austriaco e degli altri scioperanti compiuta dalle truppe di Francesco Giuseppe. Le ultime immagini sono state realizzate negli anni Cinquanta da Gisella Mauri e Augusto Zullich che gestirono al numero 14 di Corso Italia lo studio di Penco. Il titolare era morto il 29 dicembre 1950: aveva 79 anni e non aveva mai smesso di lavorare.
Il libro rappresenta un ampliamento e una riedizione del volume stampato tre anni fa da Comunicarte edizioni. Trenta nuove immagini del tutto inedite si sono affiancate a quelle già presenti nelle pagine della prima edizione. Questa riedizione è stata possibile perché decine e decine di fotografie realizzate da Penco lentamente stanno riemergendo da cassetti, archivi e album all’interno dei quali erano finite dopo la dispersione dell’archivio del suo studio.