Martedì alle 18 presentazione di "I figli di Hansen" di Ognjen Spahić pubblicato da Zandonai editore. L'autore dialogherà con Lijljana Avirović, traduttrice del libro.
"Spahić narra di amicizie, di amori, di rivalità, di grandezza umana strappata all’estrema debolezza di una carne lesa e vilipesa. [...] Ancora una volta, anche grazie alla letteratura, la malattia – l’evento più personale, talora incomunicabile, nell’esistenza di un individuo – diviene il volto del mondo."
dalla prefazione di Claudio Magris
Il libro In un angolo sperduto della Romania meridionale, gli undici reclusi dell’ultimo lebbrosario d’Europa vivono nella rassegnata attesa che il loro destino si compia. È l’alba del 1989, anno destinato a segnare le sorti di un intero continente, quando una serie di drammatici eventi sconvolge i precari equilibri della piccola comunità di lebbrosi, i figli di Hansen. Sullo sfondo degli ultimi deliranti giorni della dittatura di Ceausescu, vividissimi quadri di vita quotidiana all’interno del ghetto fanno da controcanto alla commovente storia dell’amicizia tra due internati, del loro tentativo di fuga e delle atroci efferatezze compiute al solo scopo di mantenere vivo un barlume di speranza.
L'autore Ognjen Spahić (1977) è nato e vive a Podgorica, Montenegro, dove collabora con il quotidiano indipendente "Vijesti". Dopo studi in ingegneria civile e filosofia si dedica alla letteratura e in breve tempo diventa il più noto tra le nuove leve della narrativa montenegrina.