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ANTONIA ARSLAN IN LIBRERIA

Terzo appuntamento della serie "Il cinema fra le righe - incroci fra cinema e letteratura", organizzata dalla Libreria Minerva e da La Cappella Underground. Con la collaborazione dell'Associazione Zizernak.

Alle 18 Antonia Arslan sarà in libreria per presentare il suo ultimo libro, "La strada di Smirne" (Rizzoli), introdotta da Adriana Hovhannessian e Gianni Zumin.

Alle 21, alla Cappella Underground, introdurrà la proiezione del film "La masseria delle allodole" dei fratelli Taviani, tratto dal suo precedente romanzo. L'ingresso è gratuito.

Il libro "La strada di Smirne" La fuga è giunta alla sua conclusione. Al sicuro a bordo di una nave che li condurrà in Italia, Shushanig e i suoi quattro figli si lasciano alle spalle le atrocità che hanno sconvolto la loro vita e sterminato i loro cari e tante altre famiglie armene. Quello è il passato, racchiuso e conservato per sempre tra le pagine della Masseria delle allodole. Ora una nuova storia incalza.

Mentre in Italia i figli di Shushanig si adattano dolorosamente a una nuova realtà, Ismene, la lamentatrice greca che tanto ha fatto per strapparli alla morte, cerca di dare corpo all’illusione di salvare altre vite, prendendosi cura degli orfani armeni che vagano nelle strade di Aleppo, ostaggi innocenti di una brutalità che non si può dimenticare. Ma proprio quando nella Piccola Città dove tutto ha avuto inizio qualcuno torna per riprendere quel che gli appartiene, ogni speranza di ricostruire un futuro compromesso cade in frantumi.

Il film "La masseria delle allodole" di Paolo e Vittorio Taviani. E' la saga dei due fratelli Avakian che, facendo scelte di vita diverse, preparano due destini tragicamente opposti per i loro figli. Il fratello maggiore, Assadour, lascia l'Armenia da ragazzo per andare a studiare medicina a Venezia. Diventa un medico di successo a Padova, si sposa con una nobildonna e ha due figli. Il fratello più tranquillo, Aram, legato alle tradizioni familiari, nella sua farmacia nel villaggio natale in Anatolia, fa conoscere le novità occidentali, ma la sua numerosa famiglia incarna i valori e la cultura del popolo armeno.

Dopo molti anni di lontananza, nel 1915 i due fratelli combinano una rimpatriata: Assadour con la famiglia si prepara a tornare in Anatolia con due automobili, carico di doni e di nostalgia. Aram arreda con eleganza la "masseria delle allodole", la villa in campagna, preparando per tutti loro un'accoglienza memorabile. Ma l'incontro con questi familiari italiani non avverrà mai.

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