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MILANO-MAUTHAUSEN E RITORNO di Bruno Vasari

Venerdì alle 18 Fabio Todero e Veronica Ujcich presentano il libro "Milano-Mauthausen e ritorno" di Bruno Vasari e ne discutono con la curatrice Barbara Berruti che ha seguito la versione riedita da La Giuntina.

Il libro Il primo libro che denunciava la realtà dei campi di sterminio nazisti uscì in Italia nell'agosto del 1945 con il titolo "Mauthausen bivacco della morte". Lo scrisse il deportato Bruno Vasari su sollecitazione del Partito d'Azione di Milano. Nel 1975, in occasione del 30° anniversario della Liberazione, Vasari avrebbe voluto dare nuovamente alle stampe la sua testimonianza, in edizione riveduta e ampliata e con un nuovo titolo: "Milano-Mauthausen e ritorno". La nuova edizione prevedeva pochi cambiamenti rispetto alla prima, tuttavia gli interventi portavano il segno dei decenni trascorsi ed erano sufficienti per trasformare una relazione al partito in uno scritto di memoria. Il libro non trovò allora un editore, sia per la misura contenuta del testo sia per la poca attenzione che la società civile riservava al tema della deportazione. Questo inedito, insieme alla versione anastatica di Mauthausen bivacco della morte, viene oggi pubblicato per la prima volta.

L'autore Bruno Vasari (Trieste 1911 - Torino 2007) azionista, resistente, ex deportato politico, alto funzionario Rai. A Vasari si deve lo sviluppo degli studi sulla Deportazione piemontese e la costituzione del primo archivio italiano di memoria degli ex deportati. Fu deportato il 6 novembre del 1944.

La curatrice Barbara Berruti lavora come ricercatrice presso l'Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della società contemporanea "Giorgio Agosti", occupandosi di specifici settori di attività legati agli archivi della deportazione e alla rappresentazione della memoria sul territorio. Svolge incarichi di riordino e valorizzazione archivistica. Ha collaborato a lungo con Bruno Vasari.

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