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GIOVANNI PALATUCCI-UNA GIUSTA MEMORIA di Marco Coslovich

Il poliziotto Giovanni Palatucci, facente funzione di questore a Fiume nel '44, è stato "scoperto", come altri, sulla scia del film Schindler's List di Steven Spielberg. Quando la realtà viene romanzata è facile che il romanzo prevalga nell'immaginario collettivo ed abbia il sopravvento sui fatti: la vicenda di Palatucci "salvatore di migliaia e migliaia" di ebrei è stata enfatizzata, con l'obiettivo di salvare l'immagine di un'Italia che fu anche fascista, collaborazionista, piegata al volere antisemita nazista, prima con le leggi razziali del '38 e poi ponendosi al servizio delle SS durante la guerra. Così si è arrivati ad attribuire al semplice Commissario di polizia iniziative e operazioni di salvataggio mirabolanti e inverosimili, per finire addirittura ad alludere alla sua capacità di far miracoli.

Il libro, nel collocare i fatti in una prospettiva forse più cruda, ha il merito di guardare la realtà politico-culturale italiana ed i suoi vizi, per evidenziare la brutalità di un periodo sul quale l'Italia non ha fatto ancora un sufficiente esame di coscienza nè un lavoro storico scevro da filtri ideologici, preferendo la strada dell'esaltazione agiografica di singole figure.

Marco Coslovich, insegnante, studioso e ricercatore di storia contemporanea, ha pubblicato tre libri sui Lager nazisti ed ha scritto molteplici saggi di storia su riviste specializzate, inerenti i temi della memoria e della storia, della violenza dei totalitarismi, delle persecuzioni antiebraiche e del regime fascista. In qualità di presidente dell'associazione "Prospettive storiche" dirige il progetto "L'ultimo appello", volto a realizzare un archivio video sulle testimonianze degli ex deportati sopravvissuti ai regimi fascista, nazista e comunista. In quest'ambito ha prodotto i due documentari "Gli anni negati", sullo sterminio ebraico, e "F.K.L.", sulla deportazione femminile. Ha pubblicato il libro di storia comparata sulle memorie divise "Nemici per la pelle" ed ha curato il libro di memorie di Nora Pincherle "Come amare le viole del pensiero? Dio non c'era a Ravensbruck".

 

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